LA RIMINI ANTICA

Alla scoperta della storia e dei capolavori dell'arte riminesi

LA RIMINI ANTICA

Sono passati 180 anni da quel luglio del 1843, quando a Rimini venne inaugurato il primo "Grandioso Stabilimento" che segnava ufficialmente l’inizio della storia balneare italiana ed europea e dava il via al periodo d'oro delle vacanze sulla Riviera Adriatica. Grazie all'ospitalità e all'accoglienza della sua gente, le spiaggie di Rimini sono ancora le più famose d’Europa e per come ha saputo cogliere o addirittura anticipare le esigenze dei turisti e le mode del momento, Rimini è sicuramente ancora una delle mete di vacanza più amate e ricercate. Spesso però ci si dimentica che a Rimini batte anche un cuore antico e che grazie soprattutto agli interventi degli ultimi vent'anni, la città ha saputo ritrovare lo splendore di un tempo ed a qualificarsi come vera e propria città d'arte. Nel centro storico di Rimini, visibili a tutti, convivono da secoli importantissimi monumenti di epoca romana, come l'Arco d’Augusto, il Ponte di Tiberio, l' Anfiteatro e la più recente e spettacolare scoperta della Domus del Chirurgo una villa romana nel pieno centro della città.

IL PONTE DI TIBERIO

Il ponte romano a cinque arcate, in pietra d' Istria, che uscendo dal centro della città verso nord attraversa il fiume Marecchia e segna l'inizio della  via Emilia in direzione Piacenza e della via Popilia verso Venezia, fu detto di Tiberio ma in realtà la costruzione ebbe inizio intorno al 14 d.C. sotto il dominio di Augusto. Attraverso il ponte di Tiberio si raggiunge velocemente dal centro città il Borgo San Giuliano. Qui potrete trovare l'atmosfera della Rimini più autentica, quella meno turistica, con le tipiche trattorie "di una volta" che servono fumanti piatti dai sapori dimenticati. Anche il maestro Federico Fellini (Rimini 1920 - Roma 1993) quando rientrava in Romagna, si recava spesso al borgo a trovare gli amici. Nel corso della seconda guerra mondiale il Ponte di Tiberio, fu l'unico ponte di Rimini a non essere stato distrutto dai bombardamenti, ma la leggenda popolare che i tedeschi provarono a farlo saltare senza riuscirci è in realtà priva di fondamento, il merito va attribuito infatti al buon senso di un ufficiale, che si rifiutò di eseguire l'ordine di distruggere quello che non era un semplice ponte ma una vera e propria opera d'arte con duemila anni di storia.

L'ARCO D'AUGUSTO

Il grande arco trionfale in pietra d'Istria, con la funzione di porta della città, fu posto al termine della via Flaminia che collegava Ariminum alla capitale dell'impero nel 27 a.C. Dedicato dal Senato ad Ottaviano Augusto, è indubbiamente uno dei monumenti romani più importanti e meglio conservati di tutta l’Italia settentrionale.  La caratteristica principale dell'Arco d'Augusto, prima ancora dei suoi fregi e dei suoi bassorilievi è data dalle sue dimensioni, il fatto che l'apertura della porta sia troppo grande per poterne permetterne la chiusura, rappresentava infatti la potenza e le politica dell'Imperatore, la cosiddetta "pax augustea" che rendeva inutile un portone a protezione delle città quando non vi era alcun rischio di attacco nemico. L'Arco d'Augusto è probabilmente il monumento più amato dai cittadini e dai turisti ed è infatti sempre stato il simbolo stesso di Rimini; come il ponte di Tiberio è presente anche nello stemma araldico della città.

LA DOMUS DEL CHIRURGO

La scoperta casuale, come spesso accade in questi casi, di una villa romana nel sottosuolo del centro strorico di Rimini, avvenne nel luglio del 1989, in occasione dei lavori di riqualificazione di piazza Ferrari. Gli scavi, durati una decina di anni rivelarono un complesso archeologico di interesse straordinario per il livello artistico dell'architettura ed in particolare dei pavimenti in mosaico. La Domus del Chirurgo venne edificata nella seconda metà del II secolo d.C. e la denominazione gli fu attribuita quando gli scavi evidenziarono ritrovamenti che confermavano in maniera inequivocabile l'appartenanenza della casa ad un uomo di medicina: spazi riservati alla cura dei pazienti, un notevole apparato di strumenti chirurgici e terapeutici di enorme valore storico e alla presenza di una iscrizione muraria che riporta: "Taberna Medica Eutyches Homo Bonus"

L'ANFITEATRO

Con il ponte di Tiberio e l'arco d'Augusto, i resti dell'Anfiteatro romano formano la triade dei grandi monumenti dell'epoca imperiale custoditi dalla città. Fu eretto da Adriano nel II secolo d.C. ed è senza dubbio uno tra i più importanti anfiteatri in Emilia Romagna giunti fino ai giorni nostri. Purtroppo la sua conservazione è stata in gran parte compromessa in epoca medievale, quando venne inglobato nelle mura cittadine che successivamente subirono anche pesanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
La sua struttura ellittica in laterizio misurava nell'asse maggiore circa 118 metri e nel minore 88 metri, dimensioni di tutto rispetto che soprattutto per quanto riguarda l'area dell'arena non sfigurano neppure rispetto a quelle del Colosseo. L'altezza della struttura era di circa 16-17 metri ed il portico esterno si componeva di 60 arcate di cui purtroppo solo due sono ancora visibili.

IL TEMPIO MALATESTIANO

Autentico gioiello del Rinascimento italiano, fu voluto fortemente intorno all'anno 1450 da Sigismondo Malatesta che così aveva deciso di perpetuare nei secoli la gloria della sua famiglia. A tal fine incaricò uno dei più importanti architetti del tempo, Leon Battista Alberti di applicare i più nobili canoni del classicismo alla struttura di una chiesa francescana preesistente. L'opera, a causa di alcune vicissitudini come la scomunica papale inflitta a Sigismondo ed alle successive sconfitte militari, restò in parte incompiuta, soprattutto nella sua parte esterna, ma quello che è giunto ai giorni nostri è comunque sufficiente per riconoscere il grande ingegno del suo progettista. All'interno del tempio possiamo ammirare opere di particolare pregio artistico come un Crocifisso attribuito a Giotto (di epoca precedente alla costruzione del tempio) un affresco di Piero della Francesca, una grande tela del Vasari e le notevoli sculture di Agostino Di Duccio.

Il centro storico di Rimini è raggiungibile in circa 15/20 minuti di auto da Bellaria Igea Marina (Strada Statale 16 Adriatica) oppure in circa mezz'ora con il servizio di autobus urbano (linea n°4) oppure in treno (linea Ravenna- Rimini) con fermata alle stazioni di Bellaria o di Igea Marina.